La cantina
Il territorio dell’Etna è talmente dominante che, il progetto della nuova cantina,
ne sarà completamente parte: un’opera di paesaggio Michele Giannetti e Alessandro dal Piaz
Con queste poche parole gli architetti Michele Giannetti e Alessandro dal Piaz hanno sintetizzato il nuovo progetto, atto a divenire, dove il rispetto della natura e dell’ambiente saranno i principi base,
nella valorizzazione delle forme naturali di energia.
La nuova cantina godrà di un sistema di raffrescamento adiabatico grazie all’acqua e alla terra e agli elementi naturali che caratterizzeranno il “cratere verde”: una sorta di giardino arabo ai piedi di un vulcano!
Una torre del vento andrà a creare un sistema di raffrescamento naturale, garantendo umidità e temperatura ideali per l’affinamento dei vini.
Grazie a una progettazione che sfrutta la pendenza naturale del suolo, il processo di vinificazione avverrà interamente sfruttando la forza di gravità, in modo da effettuare travasi o spostamenti del mosto senza consumo di energia e senza danneggiamento del prodotto attraverso l’utilizzo di sistemi meccanici.
Sarà un’opera architettonica in simbiosi con l’ambiente e un’interpretazione artistica del contesto naturale:
un grande tributo all’armonia possibile tra uomo e natura.
Nell’azienda si custodisce anche un antico palmento, una vasca scavata nella roccia destinata tradizionalmente alla pigiatura delle uve e alla fermentazione dei mosti, l’eco di un sapere che non deve essere dimenticato.