Primi assaggi nuove annate Massimo Lentsch

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Come solito, arrivati a questo punto del mese di Luglio, iniziamo a tirare le prime somme riguardo i risultati delle vinificazioni in bianco della nuova annata 2023 prossima all’entrata in commercio, così come dello stato evolutivo dei nostri Etna Rosso con i quali, allo stesso modo, ci accingiamo al passaggio d’annata ed in particolare dalla 2020 alla nuova 2021.

Ripercorriamo innanzitutto gli scenari e le sfide di queste due vendemmie per poi, successivamente, condividere i riflessi delle annate direttamente dal calice e le loro caratteristiche predominanti.

La 2023 generalmente ascritta come annata funestata per il Centro e Sud Italia, soprattutto per peronospora, è risultata sicuramente non facile anche per grandine, siccità, piogge che non hanno risparmiato nemmeno il Nord del paese.

All’interno del contesto etneo e più precisamente del vulcano, si è registrato un calo generale attorno al 40% rispetto alla produzione media degli ultimi anni. Questo dato non ha risparmiato nemmeno il versante Nord dell’Etna, seppur esso rappresenta una sorta di “isola” felice grazie alle sue condizioni micro-climatiche privilegiate grazie alle altitudini elevate

Alla Massimo Lentsch il Carricante, nostro vitigno principe a bacca bianca, conferma si una perdita del 40% (dato medio per i vigneti a conduzione biologica) ed ha visto un ritardo di circa 15-20 giorni nella maturazione rispetto agli anni precedente, ma offre un quadro con note positive e promettenti. In effetti nonostante il decorso stagionale generale descritto, l’Etna Bianco DOC 2023 denota una bella verticalità, una spiccata freschezza e buona sapidità, caratteri tipici identitari che dimostrano una buona performance dal punto di vista qualitativo ed organolettico dove i profumi si fanno distinguere per forte intensità ed immediatezza.

Tutto questo permette anche di sottolineare come l’intero team abbia messo a disposizione tutte le competenze necessarie ad interpretare, e in certi aspetti esaltare, le peculiarità di una vendemmia se vogliamo fuori da schemi canonici. 

La 2021 sull’Etna ha visto arrivare gelate nel mese di Marzo, una primavera ed estate che hanno messo a dura prova i vigneti per via di un notevole stress idrico dovuto alla siccità mitigato dalle fresche brezze del versante Nord. Inizio autunno nuove piogge, le viti hanno ripreso un regolare decorso ed i grappoli sono maturati precocemente grazie alle temperature miti ed alle importanti escursioni termiche fra il giorno e la notte. 

La misurazione attenta e costante del grado zuccherino delle uve così come una vendemmia saggiamente anticipata, ha permesso di salvaguardare la freschezza dei nostri Etna Rosso ed evitare che la gradazione alcolica del vino s’impennasse oltremodo. Constatato come corrette l’acidità ed il pH risultati che si sommano in equilibrio ad una ottima maturazione fenolica e aromatica. 

Gli Etna Rosso DOC 2021, sia nel caso della nostra etichetta territoriale e in versione approcciabile alla conoscenza del territorio così come nella sua massima espressione da Contrada Feudo di Mezzo, esclusivamente da vigne pre-filossera, si presentano corposi, di gran struttura e, nonostante la maggiore intensità di gusto, denotano entrambi una piacevole finezza di profumi senza portare con sé possibili pienezze di frutto dovute all’annata tendenzialmente calda. In definitiva possiamo parlare di risultati che soddisfano pienamente la nostra idea di espressione dell’Etna, uno stile riconoscibile grazie altresì ad una gestione oculata dei legni, ora per la maggiore in tonneaux da 25 HL. 

Tutto sommato delle anticipazioni che ci fanno ben sperare per i vini ed annate future in un contesto sempre più messo alla prova dalle sfide climatiche del futuro!