Pillole agronomiche dalla vigna

Dalla lavorazione del terreno, per il miglioramento delle proprietà fisiche e biologiche del suolo, passando all’arte della potatura di cruciale importanza per l’equilibrio vegeto-produttivo della vite e dunque per la sua miglior fruttificazione.

Quest’oggi vogliamo dare spazio proprio alla potatura evidenziandone alcuni aspetti di dettaglio preziosamente raccolti in diretta dai campi!

Innanzitutto, la scelta del periodo ideale di potatura (generalmente da Novembre a Marzo) tiene conto del riposo vegetativo della pianta rispettandone le esigenze specifiche, della zona geografica e dell’età del vigneto.

A questa attenzione preliminare si somma quello che è l’approccio scelto personalmente dal viticoltore.

La nostra scelta è quella della potatura conservativa strategica al fine di garantire il flusso linfatico e volta a preservare la vitalità delle piante allevate ad alberello.

La pratica di effettuare tagli piccoli, posizionare le ferite di potatura da un lato e rispettare le gemme di corona contribuisce a limitare il disseccamento del legno e a preservare il flusso linfatico. Questo, a sua volta, aiuta a mantenere integre le parti perenni della pianta, garantendo un maggiore accumulo di sostanze di riserva.

Le sostanze di riserva immagazzinate risultano imprescindibili per la produzione di uve di alta qualità, conferendo alle piante la capacità di resistere meglio agli stress ambientali e ai cambiamenti climatici.

Nel complesso, dunque, la gestione oculata di questa pratica diventa elemento chiave per garantire la longevità del vigneto alla quale teniamo molto, nonché la qualità delle uve prodotte.